Cosa sa un agente immobiliare che gli altri non sanno e come questo può aiutare i clienti

Cosa sa un agente immobiliare che gli altri non sanno e come questo può aiutare i clienti

Cosa sa un agente immobiliare che gli altri non sanno e come questo può aiutare i clienti

Ormai da tempo la figura dell’Agente Immobiliare si è affrancata da quella classica del sensale in cui si era semplicemente una figura informata che metteva in contatto le parti.

La legge ci chiede sempre più di avere nozioni giuridiche, tecniche, fiscali e molte altre ancora per permetterci di tutelare il più possibile i clienti.

In pratica dobbiamo essere un po’ avvocati, un po’ notai, un po’ geometri, un po’ commercialisti, senza dimenticare che essendo essenzialmente dei mediatori professionisti, dobbiamo essere necessariamente un po’, anzi io direi molto, psicologi.

Negli ultimi anni poi abbiamo dovuto imparare a destreggiarci su Internet, sia con i portali che con i social.

Quello che però ci rende unici è sapere quello che i clienti acquirenti sono veramente disposti a spendere per comprare un determinato tipo di immobile in una determinata zona.

Noi lo sappiamo, perché ce lo dicono in Agenzia o al telefono tutti i giorni, ragion per cui non solo le nostre informazioni sono attendibili sul passato ( perché sappiamo a quanto le case sono state vendute), ma soprattutto sono importanti per avere un‘idea chiara di dove stia andando il mercato in futuro perché lo possiamo dedurre dalle richieste che ci arrivano in continuazione.

E’ per tutte queste informazioni in nostro possesso che ultimamente molti della nostra categoria amano definirsi consulenti, perché possiamo realmente consigliare sia il prezzo di vendita più opportuno per vendere un determinato immobile in una determinata zona, che gli accorgimenti tecnici, giuridici e fiscali da fare per rendere la compravendita sicura.

Utilizzare questa conoscenza oggi più che mai può fare la differenza per i clienti tra il vendere e il  non vendere, tra il comprare e il  non comprare perché (come ci fanno notare gli osservatori del mercato immobiliare) il motivo principale per cui le case non si vendono è la grande distanza di prezzo tra le richieste dei venditori e quelle degli acquirenti.

Gli acquirenti oggi sono velocissimi nel recepire la parola crisi per pretendere molto a poco (così come ieri i venditori erano velocissimi ad aumentare le richieste quando negli anni d’oro il mercato tirava) mentre chi vende invece è lentissimo nel recepire che i prezzi sono diminuiti creando una rincorsa infinita che determina case invendute anche per anni.

In un mercato al ribasso questa situazione di differenza tra prezzi richiesti in vendita e prezzi offerti in acquisto crea uno stallo che può durare per sempre, a differenza di quando il mercato era al rialzo (parlo degli anni d’oro tra il 2002 e il 2008, non dei segnali di ripresa di oggi in alcune zone specifiche di alcune grandi città)

Facciamo il solito esempio per capire meglio.

  • In un mercato al rialzo se vendo fuori prezzo, prima o poi il prezzo di mercato combacerà con la mia richiesta e venderò

  • In un mercato al ribasso se vendo fuori prezzo, il prezzo di mercato non combacerà mai con la mia richiesta e non venderò

Ovviamente anche gli acquirenti ci mettono del loro, perché se una determinata tipologia di casa in una determinata zona oggi vale oggi 250.000 euro è inutile che ci si ostini a cercarla a 150.000 euro.

Però a differenza dei venditori in un mercato al ribasso il tempo gioca a favore degli acquirenti.

Certo nell'esempio di prima magari ci vorranno una decina d'anni e non è detto che avvenga perché ci auguriamo tutti che prima o poi, meglio prima, le cose migliorino, la pandemia finisca e  l'economia riparta.

Vito Desanguine

14 Marzo 2021