Verranno veramente condonati i piccoli abusi?

Verranno veramente condonati i piccoli abusi?

Verranno veramente condonati i piccoli abusi?

È notizia di questi giorni che il governo sembra sia intenzionato a modificare il testo unico per l’edilizia, il famoso (per gli addetti ai lavori) DPR 380 del 2001.

Tra le modifiche sembra che si voglia introdurre la possibilità che gli immobili costruiti prima del 1967 in possesso di Licenza edilizia e abitabilità siano a prescindere considerati legittimi, anche se ci sono delle difformità rispetto al progetto originale presentato in comune.

Come spiegato in altri articoli, a quei tempi era frequente che le modifiche effettuate in corso d’opera non venissero comunicate al comune, ma solo al catasto (a quei tempi più importante), rendendo di fatto gli immobili difformi rispetto alle leggi più recenti che invece ritengono molto importante avere la conformità edilizia e urbanistica.

Negli ultimi anni infatti avere la conformità urbanistica è diventato fondamentale sia per compravendere un immobile che per usufruire di sgravi fiscali.

C’è da dire che già nel citato DPR 380/2001 era prevista l’impossibilità di usufruire di sgravi fiscali in presenza di abusi o difformità, ma è stato con il DL 76 del 2020 (quello del Superbonus 110%) che si è previsto di controllare maggiormente lo stato di legittimità degli immobili nelle compravendite e nelle pratiche edilizie, con il risultato di scoperchiare il vaso di pandora delle piccole difformità edilizie presenti in tantissimi edifici per i motivi sopradetti.

Per ora comunque si sta parlando solo di bozze, neanche di veri e propri Disegni di Legge, ma l’argomento è importante per il settore.

Che piaccia o no gli uffici comunali preposti sono davvero intasati e a rischio paralisi per l’accumularsi di richieste di accesso ai documenti storici depositati decine di anni fa (e mai digitalizzati) necessari per verificare questo benedetto stato di legittimità.

Questo perché su quegli immobili ante ‘67 è molto frequente trovare difformità presenti fin dalla loro costruzione e di cui nessuno sapeva niente perché la piantina catastale era comunque conforme allo stato dell’immobile in questione.

Quello che bisogna capire è che c’è una situazione reale di migliaia e migliaia (se non milioni) d’immobili in questo stato, di cui molti condomìni.

Non stiamo parlando solo della villa al mare di persone particolarmente abbienti, ma soprattutto di normalissimi appartamenti.  

Capita sempre più di frequente ormai scoprire di dover sanare al costo di migliaia di euro il proprio appartamento, senza averne nessuna colpa, perché magari il costruttore non ha comunicato al comune a fine lavori, le piccole variazioni apportate al progetto originario.

Gridare scandalizzati che si tratta di un altro condono come quello del 1985 è fuori luogo perché non si sta parlando di legittimare edifici che non avevano nemmeno ottenuto la Licenza Edilizia come fu appunto nel 1985.

Qui si sta parlando di far risparmiare tempo e denaro a tante persone comuni sanando automaticamente per legge piccole difformità che non hanno cambiato la sostanza del costruito, come per esempio può essere la finestra che è stata spostata 30 cm più a destra del progetto originale, oppure la porta in più inserita in un tramezzo.

Vito Desanguine

07 Ottobre 2023